Whistleblowing, una pratica importante per la trasparenza e la legalità

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Il whistleblowing, (letteralmente in inglese, “soffiatore di fischietto”), pratica coraggiosa volta a denunciare atti illeciti o irregolarità all’interno di un’organizzazione lavorativa, si configura come un pilastro fondamentale per promuovere la trasparenza e l’etica aziendale. In questo articolo, esploreremo i diversi aspetti del whistleblowing, dalle sue modalità interne ed esterne fino alle nuove normative italiane e alle opportunità che offre alle imprese.

Segnalazione interna ed esterna? Quali sono le differenze

Il whistleblowing può manifestarsi in due forme principali: interno ed esterno. Nel primo caso, un dipendente o una terza parte come un fornitore o un cliente, riferisce atti illeciti attraverso i canali interni dell’azienda. Questi canali sono progettati per garantire un ambiente sicuro per coloro che desiderano denunciare comportamenti scorretti all’interno dell’organizzazione.

Nel secondo caso, il whistleblowing esterno si verifica quando la denuncia viene resa pubblica, ad esempio attraverso le autorità giudiziarie o i media. Entrambi i tipi di segnalazione sono fondamentali per mantenere un controllo sulla legalità e sottolineare l’importanza della trasparenza.

Svelare l’illecito: requisiti e limiti

Affinché una denuncia sia considerata whistleblowing, deve riguardare illeciti disciplinati dal diritto nazionale o europeo. Tuttavia, le policy aziendali possono estendere la sfera di applicazione per includere comportamenti non etici o non conformi al codice di condotta aziendale. È importante sottolineare che il whistleblowing si concentra esclusivamente su violazioni di leggi, regolamenti e minacce a interessi pubblici come corruzione, frode o situazioni pericolose per la salute e la sicurezza pubblica.

È fondamentale distinguere il whistleblowing da una comune lamentela, che solitamente riguarda questioni personali piuttosto che violazioni di legge.

La normativa in Italia e le ultime novità per le PMI

Con l’entrata in vigore del Dlgs 24/2023 in Italia, le imprese sono state obbligate ad attuare sistemi per la segnalazione aziendale degli illeciti a partire dal 15 luglio 2023. Inizialmente valido solo per soggetti pubblici e privati con oltre 250 dipendenti, la normativa si è estesa, a partire dal 17 dicembre 2023, recentemente alle PMI con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 249. Questa direttiva promuove la trasparenza e la responsabilità nel tessuto delle piccole e medie imprese italiane contribuendo così a creare un ambiente di lavoro più etico.

Implementare il whistleblowing con successo

Implementare un sistema di segnalazione non solo protegge chi denuncia atti illeciti, ma offre numerosi vantaggi alle aziende. La rilevazione precoce di illeciti contribuisce a individuare soluzioni tempestive, prevenendo potenziali problemi futuri.

Limitare la divulgazione di informazioni all’esterno riduce il rischio di danni reputazionali e di immagine. Statisticamente, le organizzazioni affrontano perdite finanziarie significative a causa di violazioni e le segnalazioni interne rappresentano un efficace strumento per mitigarle.