Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo: un passo avanti verso il futuro

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Negli ultimi anni, l’Italia ha intrapreso un percorso significativo verso la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, supportato dalle direttive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

A testimonianza di questo progresso è stata pubblicata la sesta edizione dell’Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo, realizzata da FPA.

La sesta edizione dell’Indagine sulla maturità digitale

L’Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo è uno strumento utile per misurare il grado di digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni. La ricerca analizza 110 Comuni capoluogo, valutandone l’avanzamento digitale attraverso un modello basato su una rielaborazione del DESI (Digital Economy & Society Index), che offre una panoramica dell’efficacia delle politiche digitali nazionali a livello comunale.

Un contesto in evoluzione: gli obiettivi del PNRR

La digitalizzazione delle città italiane è strettamente legata alle misure del PNRR, in particolare alla Missione 1 Componente 1 M1C1, che pone l’accento sul miglioramento dei servizi pubblici digitali, l’integrazione delle piattaforme nazionali e l’avanzamento nella gestione e interoperabilità dei dati.

L’indagine del 2024 misura questi aspetti attraverso tre parametri:

  • Digital Public Services: valuta la disponibilità online di 27 servizi comunali, allineati con il catalogo dei servizi digitali del PNRR. Questa crescita è particolarmente evidente nei Comuni che hanno già aderito al programma di Designers Italia.
  • Digital PA: misura l’integrazione dei sistemi comunali con le piattaforme nazionali come SPID, CIE, pagoPA, app IO e SEND.
  • Digital Data Gov: sostituisce l’indicatore Digital Openness, focalizzandosi su open data e interoperabilità, misurando l’adesione alla PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati).

La visione del futuro

L’indagine 2024 non solo fornisce una fotografia attuale della maturità digitale delle città italiane, ma rappresenta anche uno strumento operativo per guidare le amministrazioni verso obiettivi più ambiziosi. Il modello riflette le nuove sfide e opportunità offerte dal PNRR e dalla strategia PA Digitale 2026. Le modifiche introdotte, come l’inclusione delle piattaforme SEND e PDND, rappresentano un ulteriore miglioramento degli standard, incoraggiando le amministrazioni a perseguire un livello sempre più alto di digitalizzazione.

Un impegno comune per il futuro

La digitalizzazione delle PA non è solo una questione tecnologica ma anche di cultura organizzativa e di capacità di governance. È essenziale che i Comuni non vedano la digitalizzazione come un obiettivo isolato ma come uno strumento per migliorare la qualità della vita dei cittadini, rendendo i servizi pubblici più accessibili, efficienti e trasparenti.

 

Il futuro della PA italiana dipende dalla capacità di continuare su questa strada, implementando le misure del PNRR in modo coerente e unitario. L’obiettivo finale è costruire un ecosistema digitale che non solo risponda alle esigenze attuali ma che sia anche capace di adattarsi ed evolversi con le tecnologie emergenti, garantendo così una PA sempre più efficiente, inclusiva e indirizzata al cittadino.