La trasformazione digitale sta portando aziende e PA a sviluppare in ogni area nuove capacità professionali, legate a conoscenze tecnologiche e soft skills. Queste competenze sono destinate a diventare requisiti indispensabili per l’assunzione. Si prospetta che nel 2030 nove lavori su dieci richiederanno competenze digitali avanzate. Ma cosa sono e in cosa consistono nella pratica?
Digital skills: cosa sono?
Una prima definizione di Digital skills è stata proposta dal Parlamento Europeo nel 2006, attraverso l’enunciazione delle competenze chiave. Volendone dare un breve riassunto, le competenze digitali irrinunciabili consistono nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Queste sono, inoltre, supportate da abilità di base nelle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione): l’uso del computer per reperire e produrre dati, nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite web. Questa definizione è stata adottata anche dall’Agenzia per l’Italia Digitale, l’Agid.
Digital skills: tutto fa brodo?
A differenza di quanto si possa pensare, le competenze digitali non sono tutte uguali, non è sufficiente avere dimestichezza con il computer per usi domestici, bensì è necessario acquisire precise conoscenze in ambito comunicativo e informatico. In particolare, è possibile individuare due macrocategorie, hard skills e soft skills.
Le prime, sono le competenze digitali tecniche di base. Si tratta di competenze qualificabili, che definiscono una figura professionale, rientrando tra le competenze da inserire nel curriculum vitae, come l’utilizzo di programmi e pacchetti informatici, la conoscenza di linguaggi di programmazione e la capacità di utilizzare specifici device. In questa categoria rientrano anche le competenze tecniche che riguardano l’area SMAC (Social, Mobile, Analytics, Cloud), cui si aggiungono quelle su Intelligenza Artificiale, Robotica e Cybersecurity. Le Digital hard skills si possono acquisire a scuola, all’università, con master e corsi di perfezionamento ma anche sul posto di lavoro.
Nelle Digital soft skills sono comprese abilità trasversali che non si imparano a scuola o a lavoro, e sono difficilmente quantificabili: dipendono dalla cultura, dalla personalità e dalle esperienze vissute dal singolo, sono strettamente connesse al modo di interagire, comunicare e cooperare in team. Ad esempio, fanno parte di questa categoria le capacità di problem solving, il knowledge networking che consente di recuperare e capitalizzare le informazioni che si trovano in rete, il new media literacy, ovvero la conoscenza e l’aggiornamento rispetto ai nuovi media.
Digital skills: questione d’età?
La naturale confidenza e le abilità dei nativi digitali possono rappresentare una base fertile per l’apprendimento delle Digital skills ma non sono sufficienti. Intimamente connesse allo sviluppo tecnologico, le digital skills sono in continua evoluzione, richiedendo costante studio e aggiornamento!
Tuttavia, le competenze digitali attualmente sono sottovalutate dalla maggior parte dei dipendenti, causando il cosiddetto Digital mismatch. Si tratta del mancato incontro tra domanda e offerta di Digital skills, uno specchio della difficoltà di molteplici aziende nel reperire personale digitalmente preparato.