Digital Compass 2030: il decennio digitale dell’Europa

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Nella definizione degli standard globali, l’Unione Europea, ha sempre giocato un ruolo cruciale. Dal 2020, si è posta un nuovo ambizioso obiettivo: il Digital Compass 2030, per digitalizzare il continente.

La bussola digitale dell’Europa: gli obiettivi per il 2030

Si tratta di un programma strategico multi-paese che vuole sfruttare tutte le opportunità che la trasformazione digitale può offrire; per formare una società digitale che sia inclusiva, resiliente e sostenibile. Il progetto, ideato su un meccanismo di cooperazione annuale, coinvolge sia la Commissione che gli Stati membri dell’UE.

Il piano, detto anche “bussola digitale”, si struttura attraverso quattro punti cardinali:

  • Competenze digitali e aumento degli specialisti ICT, per istruire almeno l’80% della popolazione europea e renderla digitalmente autonoma;
  • Infrastrutture digitali sicure e sostenibili, per garantire connettività ad alta velocità e sviluppare infrastrutture di cloud all’avanguardia;
  • Trasformazione digitale delle imprese, supporto alla digitalizzazione delle PMI o PA, per promuovere l’adozione delle tecnologie avanzate come l’IA e la blockchain;
  • Digitalizzazione dei servizi pubblici, per rendere i servizi pubblici digitali accessibili a tutti i cittadini e sviluppare un’identità digitale europea.

Oltre al raggiungimento di questi punti, c’è un altro tema centrale alla base dell’intero progetto: quello della cittadinanza digitale. Ovvero, dare a tutti i cittadini europei gli strumenti per sfruttare ogni tecnologia digitale esistente, affinché siano istituiti diritti online equivalenti a quelli offline, come l’accesso ai servizi digitali, il rispetto dei principi etici e protezione dei diritti fondamentali.

Progetti multinazionali: il contributo italiano

Gli obiettivi del Digital Compass 2030 sono talmente ambiziosi che per essere realizzati, hanno bisogno del supporto degli strumenti di bilancio di tutti gli Stati membri. Tra questi, un aiuto importante è dato dal PNRR, che ha dedicato alla transizione digitale il 20% dei suoi fondi.

Il nostro Paese, in modo attivo e costante, contribuisce alla realizzazione di infrastrutture digitali avanzate. Puntando, in particolar modo, alla digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni grazie all’utilizzo del cloud computing, dell’intelligenza artificiale e alla creazione di servizi pubblici completamente accessibili online, incluse cartelle cliniche elettroniche o soluzioni di identità digitale​.

Questo piano ambizioso mira a colmare le lacune tecnologiche tra gli Stati membri e a costruire una società digitale forte e inclusiva. Rappresenta un’opportunità storica per l’Europa. Grazie alla cooperazione strutturata e al supporto di strumenti di bilancio europei, è possibile superare le sfide attuali e sfruttare il potenziale della trasformazione digitale. Con il contributo attivo degli Stati membri, come l’Italia, l’Europa può diventare un leader globale nella digitalizzazione garantendo a tutti i cittadini i benefici di una società digitale sostenibile e resiliente.